Baia e Cuma sono due luoghi misteriosi e antichi e visitarli con le guide Artamika è il modo ideale per conoscerli a fondo. Verrai incantato dai loro racconti e portato indietro nel tempo dove mito, magia e storia si fondono in un unico prezioso gioiello.
Baia
Baia, con il suo golfo, si trova sulla costa dei Campi Flegrei, tra i rilievi di punta Lanterna e punta Epitaffio, altro non è che un antico cratere vulcanico. Grazie alla bellezza del paesaggi e alle fonti termali, divenne luogo di villeggiatura dei Romani. Il sito archeologico è composto dal Parco Archeologico Sommerso di Baia e da cinque settori: le Terme di Venere, il Complesso delle Terrazze o dell’Ambulatio, le Terme di Sosandra, le Terme di Mercurio e le Terme Inferiori.
La cupola del tempio di Mercurio, grande sala termale, anticipa di circa cento anni la costruzione della cupola del Pantheon. Ma ciò che lascia senza fiato è la Piscina Mirabilis, un’enorme vasca sotterranea costituita da altissime navate, la più grande cisterna romana per l’acqua potabile mai rinvenuta.
Baia è un’area ricchissima di tesori, sopra e sotto il mare, raccontata da Cicerone, che la definisce un luogo di rilassatezza, o da Seneca, che però rimane disturbato dalla mondanità del luogo
Trasmissione RAI1 Fuori Luogo con Mario Tozzi, giugno 2017
Cuma
Non distante da Baia, troviamo Cuma, una delle prime colonie greche. I greci costruirono sulla cima della collina l’acropoli e ai suoi piedi l’abitato vero e proprio. Sulla parte più alta dell’acropoli sorgeva il Tempio di Giove e in quella sottostante il Tempio di Apollo, collegati fra di loro da una strada lastricata.
L’antica città era divisa in due: l’acropoli sorgeva sul Monte di Cuma, vale a dire un cratere con pareti di tufo accessibile solo da un lato. Da lì grazie alla Via Sacra, si accedeva alla parte bassa della città caratterizzata dalla presenza di terme.
Per collegare la città, gli ingegneri scavarono delle gallerie, alcune delle quali, ad oggi sono solo parzialmente esplorate: la più famosa è la Cripta romana lunga più di trecento metri, che collegava la città al porto.
Ma la galleria più famosa di Cuma è senza dubbio l’Antro della Sibilla, un luogo magico e misterioso. Le sibille erano sacerdotesse che predicano il futuro, scrivendo, sotto l’influsso del Dio Apollo, i loro oracoli su foglie di palma, che poi venivano mischiate dai venti della galleria, rendendo le profezie, appunto, sibilline. La leggenda più famosa, narra che il Dio Apollo, invaghitosi di una delle Sibille cumane, le volle fare un dono. La ragazza raccolse un pugno di sabbia e disse che avrebbe voluto vivere tanti anni quanti erano i granelli contenuti nella sua mano. Ma dimenticò di chiedere la giovinezza, pertanto invecchiò talmente tanto che ad un certo punto divenne piccola quanto una larva.
Ed è la Sibilla che guida Enea, fino all’entrata degli inferi posta al Lago di Averno, ordinandogli di procurarsi un Ramo d’Oro come lasciapassare. Baia e Cuma sono due luoghi ricchi di storia e leggende, che le guide Artamika ti racconteranno facendoti scoprire la magnificenza di questa terra.
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